26-31 AGOSTO
EX CONVENTO SAN FRANCESCO

LA COLLETTIVA D'ARTE

26 AGOSTO ORE 20:30
27-31 AGOSTO
DALLE ORE 18:00

"Aprire gli spazi"

Come possono forma e colore restituire l’essenza di un inafferrabile oggi? Come può l’arte anticipare le sembianze di un futuro che è già passato?
La Collettiva d’Arte di UMANA² sceglie di non rispondere a queste domande, manifestando la precisa volontà di raccontare il presente senza vezzi ideologici e invitandoci a leggerlo attraverso il personalissimo sguardo degli artisti.
Per sei giorni, in via del tutto eccezionale, le Sale dell’Ex Convento San Francesco verranno abitate dalle opere di pittori, scultori, illustratori e performer, pronti a restituirci tante domande quante sono le risposte che crediamo di avere.

Vittorio Ballato

Nato a Messina il 31 Agosto 1977 Vittorio Ballato vive e risiede a Sant’Angelo di Brolo (Me).
L’interesse per il mondo dell’arte emerge in lui sin dall’infanzia, quando l’amore per il “bello ”lo cattura interiormente.
Nel 2001 incapace di opporsi al desiderio ed alla curiosità di potersi sperimentare, inizia il suo approccio pittorico, con le copie di Kirchner, Picasso, Munch.
Sovrastato dall’alchimia fra percezione e colori si dedica allo studio fisionomico e paesaggistico classico fino al 2004, anno in cui la sola figuratività diviene espressione onirica, interiorizzata ed esplicitata in una numerosa serie di dipinti.
L’esperienza artistica col maestro Melek (Istanbul) determina un sostanziale sconvolgimento della sua pittura.
L’approccio e la scoperta con il proprio sé si espande sulla tela a chiazze, a macchie informali, circoscritte da evidenti contorni, quasi con l’intento provocatorio di volersi necessariamente affidare alla forma.
Seguitano una serie di dipinti espressionisti con tecnica mista (acrilico ed olio su tela) nei quali prende corpo l’idea di una sensibilità universale che richiama a sé il tutto e sconvolge la visione tramite una scarica elettrica che implica una presa di coscienza.
Questo sconvolgimento pittorico lo porta sino alle porte del graffitismo di cui esplora le risorse e l’irrimediabilità del gesto, affidandosi ad una spirale emozionale devastante e che lascia inerme il fruitore, sconvolgendone le certezze e stimolandolo alla riflessione.

Gabriele Salvo Buzzanca

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1986, vive e lavora a Venezia. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Venezia diplomandosi nel corso di Pittura. Ha partecipato a diverse mostre collettive, istallazioni site-specific e workshop. Nel 2016 risulta tra i finalisti del Combat Prize di Livorno.
Inizia il suo percorso pittorico nel 2005, durante la frequentazione dell’accademia di belle Arti di Palermo, cimentandosi con lo studio del paesaggio dal vero e la realizzazione di nature morte, ispirato maggiormente ai grandi maestri operanti a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Successivamente la sua attenzione si sposta verso la figura umana, con un’elaborazione pittorica che tende all’espressionismo, alla metafisica ed alla transavanguardia; De Kooning, Baselitz e D.Richter sono i suoi punti di riferimento.
I personaggi ed i luoghi/non luoghi delle sue opere sono trattati con colori netti, pennellate spigolose, a volte materiche, o a campiture piatte ed omogenee; il risultato è una pittura dai colori vivaci che stride con la forma ed il soggetto rappresentato. Sono volti di personaggi turbati, rassegnati dall’idea che l’ ”umano”, schiacciato, o meglio cancellato, da una struttura sociale che non ammette debolezze, sconfitte e fallimenti, stia lentamente svanendo.

Vittoria Cafarella

Vittoria Cafarella (Messina, 1983) è un’artista ed insegnante che ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Bologna, dove ha iniziato ad occuparsi in particolare della scena artistica e musicale indipendente. Utilizza diversi media espressivi, la sua pratica procede attraverso pittura, collage, stampa, ristampa e installazione. Inizia spesso con una raccolta di immagini, oggetti e parole che utilizza per generare composizioni stratificate che rimandano a strutture di contenitori e griglie. Il lavoro risultante evoca percezioni erose e stratificazioni del tempo, in cui lo spettatore è coinvolto nella ricerca di relazioni tra elementi che ruotano intorno a temi inerenti il corpo, la psicologia e il linguaggio. Vive e lavora a Bologna, IT.

Serena Campana

Serena ha 22 e vive a Patti. Sì è diplomata al liceo artistico di Capo d’Orlando e ha sviluppato un linguaggio artistico caratterizzato da atmosfere oniriche e fiabesche, dai dettagli surrealisti. Il suo lavoro, prevalentemente in digitale, spazia dal ritratto di stampo illustrativo alla realizzazione di soggetti caratterizzati da forte emotività ed introspezione psicologica, nei quali possiamo apprezzare la sintesi del segno e la scelta coloristica, arricchita da decorazioni e composizioni di prospettive vertiginose, che ci rimandano ad un immaginario contemporaneo che si intreccia con la fantasia dell’artista. I suoi artisti preferiti sono Modigliani, Schiele e Klimt; infatti nei lavori di Serena non è difficile coglierne i punti in comune; figure visibilmente esili dal collo allungato collocate in uno spazio mentale vicino all’astrazione decorativa. Lavora al bar, il resto del tempo cerca “la strada” e vive la vita.

Milo Floramo

Milo, scultore dei Nebrodi, opera a San Piero Patti. Ha avuto esperienze artistiche su pietre e marmi partecipando a vari eventi, simposi di scultura, collettive e mostre personali, sin dal 2000. Nella sua evoluzione ha avuto esperienze sia di direzioni artistiche che di allestimenti di simposi e collettive in campo nazionale. Vari apprezzamenti sulla sua arte e sulle sue composizioni sono pervenute anche da recensioni internazionali. Ha vissuto in Messico, dove ha riscontrato grande successo ed instaurato un gemellaggio artistico tutt’ora in corso.
Scultore indomito, anarchico e meticoloso, istintivo e talvolta cesellatore. Le sue opere sono una sintesi tra il valore decorativo e l’assoluta armonia delle sensazioni; dando allo spettatore la vertigine di trovarsi immerso nello spazio e nel tempo. I materiali sotto le sue mani si plasmano, stupendo per bellezza ed unicità.
Un’energia primordiale sembra aggredire i materiali che Milo trasforma in nuove forme mentali e metafisiche.

Aprire gli Spazi.

Dacci crani di brace
crani bruciati dai fulmini del cielo
crani lucidi, crani reali
e attraversati dalla tua presenza
Facci nascere ai cieli del di dentro
crivellati da voragini in tempesta
e che una vertigine ci attraversi
con un’unghiata incandescente
Saziaci abbiamo fame
di commozioni inter-siderali
versa lava astrale
al posto del nostro sangue
Staccaci. Dividici
con le tue mani di braci taglienti
aprici quelle strade brucianti
in cui noi si muore più lontano della morte
Fa vacillare il nostro cervello
dentro la propria scienza
e strappaci l’intelligenza
con artigli di un tifone nuovo.

A. Artaud