26-28 AGOSTO
CHIOSTRO SAN FRANCESCO

Le CONVERSAZIONI

26 AGOSTO ORE 18:30

"Femminismi contro l'Egemonia"

Il dominio maschile delle società politiche è un fatto. Fortunatamente da sempre, all’interno di questi ordini costituiti in modo rigido e fortemente codificato attraverso istruzioni biopolitiche che governano il comportamento sociale, esistono movimenti di emancipazione e di lotta. In questa coversazione UMANA² vuole affrontare, portandola all’estrema attualità, la necessità di un’emancipazione che punta a disinnescare i dispositivi di genere tradizionali, ponendo l’intero processo dentro la questione di classe e la lotta anticapitalista.

Silvia Federici

Silvia Federici nata a Parma nel 1942 ed emigrata negli Usa a 25 anni dove si è laureata in filosofia, oggi è professoressa emerita alla Hofstra University. Femminista e marxista, negli anni ’70 è stata tra le fondatrici di Wages for Housework, un collettivo internazionale che per la prima volta nella storia propose una retribuzione statale per le faccende domestiche, lo “stipendio alle casalinghe“. Promotrice di una battaglia con una rivendicazione teorica e pratica molto precisa: il “lavoro riproduttivo”, espressione con cui la filosofa indica tutto il ciclo dei lavori che mantengono i membri della società nutriti, al sicuro, puliti, curati, quello che sembra cancellarsi e ripartire ogni giorno, è un lavoro essenziale che l’economia dà per scontato, che non riconosce e compensa moralmente, ma soprattutto materialmente. Non retribuirlo, dice Federici, è una forma di oppressione economica di genere, uno sfruttamento su cui si basa il capitalismo. Silvia Federici, che ha anche lavorato come insegnante in Nigeria.

Sarà con noi in collegamento da New York.

Giulia Longoni

Giulia Longoni, laureata in filosofia, è ricercatrice presso l’Università di Pisa. Si occupa di femminismo e critica marxista, con particolare attenzione all’evoluzione storica, ricercando gli elementi teorici e pratici del discorso femminista in Rosa Luxemburg ed altre importanti personalità. E’ stata co-fondatrice del gruppo CONTRA/DIZIONI, che promuove lo studio e la ricerca delle filosofie femministe e queer all’interno dell’Università degli Studi di Milano.

Sarà con noi in collegamento dalla Basilicata.

27 AGOSTO ORE 18:30

"Libertà e obbedienza nelle società contemporanee"

Quale sarà il futuro delle società umane?
In un momento storico in cui il pensiero critico, la scienza filosofica e le esperienze radicali sono fortemente limitate; in un ordine in cui la libertà dei cittadini viene garantita solo entro i limiti del funzionamento ideologico egemone della comunità, è ancora possibile restituire spazio alla “coscienza”, affinché essa possa rideterminare la realtà a partire da sé?
Insieme al nostro ospite, partendo da riflessioni sulla natura dell’umano (e sul suo superamento), parleremo di libertà, delle forme del governo di corpi e delle menti, di dispositivi sociali e semantici in cui ci troviamo coinvolti. La riflessione generale mira a rimettere in campo ontologie ed epistemologie “altre” e possibili, momentaneamente compresse o addirittura “bandite”.

Alberto Giovanni Biuso

Alberto Giovanni Biuso, nato a Bronte nel 1960, è ordinario di Filosofia Teoretica all’Università degli Studi di Catania.  Intellettuale a tutto tondo, studioso del tempo, si è interessato ad una prospettiva antropologica che lo ha condotto sia a riflessioni di carattere socio-politico sia all’approfondimento teorico di questioni al confine tra scienza e metafisica, quali le fenomenologie legate alla cibernetica nel rapporto con i corpi e il significato. Da qui ha potuto ricentrare le riflessioni sull’assetto semantico dell’umano. Nella sua ultima pubblicazione “Disvelamento. Nella luce di un virus”, Algra, 2022, si confronta attraverso gli strumenti della ricerca filosofica, con la spinosa questione della gestione della pandemia da covid-19.

28 AGOSTO ORE 18:30

“La disciplina economica della società: pensieri critici e lotte"

Ci troviamo incastrati in un loop, quello capitalistico, che davvero sembra non poter avere fine: neppure con una nuova, prossima, minaccia globale.

Dal marxismo originario agli approcci post-operaisti, la centralità del lavoro retribuito, considerato non solo elemento su cui fomentare la lotta al capitale, ma tratto essenziale dell’ordinamento moderno delle società, è stata una costante. Inoltre, per i marxisti “tradizionalisti”, è apparsa in risalto l’ineluttabilità stessa del capitalismo.

A partire da queste queste considerazioni, al fine di superarne i limiti, i teorici della “critica del valore” giungono ad un approccio più radicale. La critica delle ontologie del lavoro, del valore e del denaro, è al centro della conversazione con il nostro ospite ad Umana ². Insieme a lui valuteremo anche le prospettive future della lotta per il cambiamento, in un contesto in cui la critica sociale viene costantemente demonizzata.

Anselm Jappe

Anselm Jappe è nato a Bonn, si è laureato a Roma in filosofia con Mario Perniola. Ha insegnato estetica e storia dell’arte contemporanea nelle Accademie di Belle Arti di Frosinone, di Palermo, di Sassari e di Roma.

E’ tra gli esponenti della scuola della “Critica del valore” ed è autore, di volumi tra cui “Le Avventure della merce. Per una critica del valore” (Aracne 2019). “Uscire dall’economia. Un dialogo fra decrescita e critica del valore: letture della crisi e percorsi di liberazione” (con Serge Latouche) (Mimesis 2014); “Contro il denaro” (Mimesis 2013), “Guy Debord” (1993, ultima edizione italiana Manifestolibri 2013).  “Cemento. Arma di costruzione di Massa” (Eleuthera, 2022).

Si occupa soprattutto della storia delle avanguardie artistiche (con una particolare attenzione al movimento situazionista) e dei legami tra l’estetica e le scienze sociali, nonché degli sviluppi del capitalismo contemporaneo.

Praticare contro-egemonie.

Dici:
per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze.
Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei
sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi? O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

B.Brecht